I 5 migliori E-SERVICE per un’esperienza cliente imbattibile

All’inizio di questo 2024, vi invitiamo a riscoprire i servizi elettronici più utilizzati dai nostri clienti nel settore dei beni di lusso nel 2023.

Questi servizi, che rispondono alle nuove aspettative dei consumatori, sono essenziali per creare un’esperienza cliente di qualità e incrementare le vendite dell’e-commerce.

 

 

OFFRIRE LA PERSONALIZZAZIONE DEI PRODOTTI 

L’80% dei clienti online trova più facile concludere una vendita quando il marchio offre la personalizzazione del prodotto

Il settore del lusso si sta orientando sempre più verso servizi online personalizzati. I marchi offrono esperienze su misura, dando ai clienti la possibilità di personalizzare i prodotti, creare design unici o ricevere raccomandazioni personalizzate in base alle loro preferenze e alla loro cronologia di acquisto.

 

COCCOLARE LA COMMUNITY

I marchi del lusso cercano di creare delle community online in cui i clienti possano interagire tra loro e con il marchio. Forum, piattaforme di social media dedicate, club esclusivi, eventi online con ambasciatori del marchio… i formati sono vari!

 

FORNIRE UN’ESPERIENZA IMMERSIVA

Il 53% dei clienti è interessato alla rappresentazione 3D dei prodotti

I marchi del lusso puntano a ricreare l’esperienza immersiva e tattile dello shopping nei negozi e online. Utilizzano tecnologie avanzate (VR e AR) per consentire ai clienti di visualizzare i prodotti, provarli virtualmente e persino partecipare a eventi esclusivi.

 

SUPPORTARE DIRETTAMENTE I CLIENTI 

Il 20% delle transazioni viene effettuato in movimento

I marchi del lusso offrono servizi di concierge online per soddisfare le esigenze dei clienti in modo istantaneo e personalizzato. I consulenti di vendita possono accedere a una grande quantità di dati e fornire ai clienti un’esperienza di acquisto su misura a ogni visita.

 

PRESENTARE I PROPRI PRODOTTI IN LIVESTREAM

Il live shopping potrebbe rappresentare fino al 20% delle vendite globali di e-commerce entro il 2026

Mentre il live streaming è diventato uno stile di vita in Cina, con quasi tutti i marchi che lo fanno sul mercato Tmall, anche il settore dei beni di lusso sta cedendo a questa tendenza organizzando eventi in diretta.

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7 innovazioni di pagamento in negozio da non perdere!

Con l’evoluzione delle tecnologie, si evolvono anche i tradizionali metodi di pagamento in negozio. I marchi cercano di offrire ai propri clienti esperienze di acquisto straordinarie implementando soluzioni di pagamento innovative.

Secondo uno studio di Adyen, il 70% dei consumatori dichiara che non acquisterà mai più da un marchio dopo un’esperienza negativa, sia online che in negozio. In effetti, il pagamento è la fine dell’esperienza del cliente: la fine del viaggio nel negozio.

Qual è la sfida per i marchi? Ogni Maison cerca di offrire un’esperienza di qualità e di fidelizzare il cliente adottando un approccio discreto al processo di acquisto. Ciò significa ridurre il numero di terminali di pagamento e offrire una maggiore varietà di metodi, migliorando così la velocità delle transazioni e riducendo le code. L’obiettivo è rendere la fase di pagamento quasi invisibile per il cliente, nell’interesse dell’efficienza e di un’esperienza di acquisto più fluida..

In questo articolo, esploriamo le tendenze emergenti in materia di pagamenti da non perdere nel 2023.

 

  1. IL TAP TO PAY RENDERÀ I PAGAMENTI IN NEGOZIO PIÙ FACILI CHE MAI, SIA PER IL CLIENTE CHE PER IL VENDITORE

Questa soluzione, sviluppata da Adyen, consente di accettare pagamenti contactless direttamente su un iPhone venditore, senza bisogno di un terminale o di hardware aggiuntivo. Tap to Pay è disponibile per iPhone XS e successivi.

Quali sono i vantaggi?

  • Apparecchiature: il costo di acquisizione della soluzione Tap to Pay è inferiore al costo di acquisizione di un terminale di pagamento (escluso il costo di acquisto dello smartphone).
  • Un percorso cliente senza interruzioni: il Tap to Pay aumenta la mobilità in loco per offrire ai clienti un’esperienza di pagamento semplice e veloce.
  • Pagamento sicuro: tutte le transazioni di pagamento sono criptate e i dati di pagamento non vengono memorizzati localmente sull’iPhone.

 

  1. IL “COMPRA ORA, PAGA DOPO” RIMANE, MA È IN EVOLUZIONE!

Il Buy Now, Pay Later (BNPL) è un modello di finanziamento completamente privo di carta che consente ai clienti di dilazionare il pagamento dei loro acquisti online. Spinto durante la crisi del Covid-19, questo nuovo metodo di pagamento è cresciuto del 20% nel 2023.

Il BNPL si sta evolvendo in negozio, gradualmente, al di là delle semplici opzioni di finanziamento per offrire nuove funzionalità ed estendere il suo impatto sulle abitudini di acquisto.

Sebbene il BNPL sia stato inizialmente sviluppato per le vendite di e-commerce, l’arrivo di queste fintech ha permesso di estenderlo gradualmente ai punti vendita fisici. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza in negozio altrettanto fluida di quella online. Per raggiungere questo obiettivo si possono adottare diverse soluzioni: come Pay by Link, il BNPL può essere utilizzato tramite un codice QR o un link di pagamento inviato via e-mail o SMS al cliente.

Questa tendenza si riflette anche nei marchi di lusso, che stanno iniziando ad adottare questo nuovo metodo di pagamento per soddisfare le aspettative e ampliare la loro base di clienti. I consumatori possono permettersi prodotti di lusso senza dover pagare immediatamente il prezzo pieno, rendendo i marchi più accessibili. La sfida rimane quella di trovare un equilibrio tra l’adozione di questo strumento di pagamento e il mantenimento dell’esclusività e dell’esperienza di alto livello che caratterizzano le loro offerte.

 

  1. I PORTAFOGLI DIGITALI CONTINUERANNO A SVILUPPARSI

Per alcuni consumatori, l’uso dei portafogli digitali non è più un segreto (leggi il nostro articolo dedicato al mix pagamenti!). Tuttavia, questo mezzo molto “focalizzato sulla Gen-Z” non è ancora stato adottato da tutti. Eppure i vantaggi del suo utilizzo sono molteplici, sia per i clienti che per i brand. I portafogli digitali consentono ai marchi di entrare negli smartphone dei clienti.

I portafogli digitali, noti anche come portafogli elettronici o e-wallet, sono applicazioni mobili o servizi online che consentono agli utenti di memorizzare e gestire in modo sicuro le proprie informazioni di pagamento. Questi portafogli offrono una comoda alternativa ai pagamenti in contanti o con carta di credito, consentendo agli utenti di effettuare transazioni elettroniche rapide e sicure tramite i loro smartphone e smartwatch.

Come vengono utilizzati i portafogli digitali in negozio?

  • Pagamenti contactless: i clienti possono effettuare pagamenti rapidi e senza contatto semplicemente avvicinando lo smartphone o lo smartwatch al terminale di pagamento. Questo offre un’esperienza fluida ed elegante, senza la necessità di maneggiare carte di credito fisiche.
  • Autenticazione sicura: la sicurezza è fondamentale quando si parla di pagamenti. I portafogli digitali spesso incorporano funzioni di autenticazione sicura, come il riconoscimento facciale o l’impronta digitale, per garantire che solo gli utenti autorizzati possano accedere alle loro informazioni finanziarie. Questo aumenta la fiducia dei clienti nell’acquisto di beni di lusso di alto valore.
  • Gestione delle carte fedeltà: i clienti apprezzano i programmi di fidelizzazione che offrono loro vantaggi esclusivi. I portafogli digitali consentono agli utenti di memorizzare le proprie carte fedeltà direttamente nell’applicazione, eliminando la necessità di portare con sé carte fisiche. I negozi possono facilmente integrare i loro programmi di fidelizzazione nei portafogli digitali, offrendo un’esperienza personalizzata e senza soluzione di continuità ai clienti abituali.
  • Accesso a offerte speciali ed esclusive: i portafogli digitali possono essere utilizzati anche per inviare offerte speciali ed esclusive ai clienti. Gli utenti possono ricevere sul proprio smartphone notifiche su promozioni o vendite private, rafforzando il loro impegno nei confronti del marchio e creando una sensazione di esclusività.

 

 

 

  1. I QR CODE NON SONO MICA SOLO PER LE PANDEMIE!

I codici QR sono generalmente utilizzati per la tracciabilità dei prodotti (leggi il nostro articolo dedicato!), ma il loro utilizzo a fini di pagamento ha guadagnato popolarità durante il COVID.

Quali sono i vantaggi?

  • Un processo semplificato: invece di utilizzare metodi tradizionali come carte di credito o contanti, i clienti possono semplicemente scansionare un codice QR visualizzato alla cassa utilizzando il proprio smartphone. Ciò consente di effettuare il checkout in modo rapido e senza attriti, eliminando la necessità di maneggiare carte o inserire un codice PIN.
  • Maggior sicurezza e riservatezza: la sicurezza delle transazioni è una priorità assoluta per le boutique di lusso. Il pagamento tramite codice QR offre un elevato livello di sicurezza, riducendo il rischio di frode. Le informazioni finanziarie sensibili dei clienti vengono criptate, riducendo la possibilità di furto d’identità o di uso fraudolento dei dati.

Secondo un rapporto di Juniper, entro il 2025 più di un terzo degli utenti di telefonia mobile utilizzerà i codici QR per pagare.

I pagamenti con codici QR sono già ampiamente utilizzati in Asia (Cina e Giappone, ad esempio) e stanno gradualmente prendendo piede in Francia. Lo stesso rapporto ha evidenziato che la capacità dei codici QR di combinare pagamenti e fidelizzazione li rende ideali per i retailer che vogliono sfruttare preziosi dati transazionali. La natura a basso costo di queste soluzioni consentirà ai pagamenti con codici QR di crescere fino a oltre 2,7 miliardi di dollari in tutto il mondo entro il 2025.

 

  1. SUPER APP: UNA TENDENZA EMERGENTE PER UN’ESPERIENZA DI ACQUISTO SENZA PRECEDENTI

Le super app stanno gradualmente rivoluzionando la vendita al dettaglio in Europa, offrendo un’esperienza di acquisto integrata e conveniente.

Ma cos’è una super app? È un’applicazione mobile all-in-one che offre una serie di servizi e funzionalità oltre ai semplici pagamenti. Queste applicazioni riuniscono servizi come acquisti, pagamenti, prenotazioni, raccomandazioni personalizzate, programmi di fidelizzazione e molto altro. In questo modo, trasformano i telefoni cellulari in veri e propri assistenti personali per gli acquisti.

L’uso delle super app è molto più diffuso in Asia: WeChat, ad esempio, offre non solo pagamenti digitali sicuri, ma anche un ecosistema completo che comprende funzioni come messaggistica istantanea, social network, servizi di viaggio, prenotazioni di ristoranti e molto altro. Tuttavia, alcuni marchi del lusso in Europa stanno iniziando ad abbracciare questa tendenza per offrire un’esperienza di acquisto eccezionale ai loro clienti. In breve, i clienti possono non solo effettuare pagamenti veloci e sicuri, ma anche accedere a una serie di servizi aggiuntivi per migliorare la loro esperienza.

Un esempio concreto è l’applicazione mobile di Louis Vuitton, che consente ai clienti di esplorare le collezioni, consultare contenuti esclusivi, prenotare servizi personalizzati in negozio o richiedere allestimenti in loco. In questo modo, Louis Vuitton crea un’esperienza di acquisto coinvolgente e completa per i suoi clienti.

 

 

  1. L’OPEN BANKING: UN CATALIZZATORE PER CAMBIARE IL COMPORTAMENTO D’ACQUISTO DEI CONSUMATORI

L’Open Banking, una tendenza in crescita nel settore finanziario, sta rivoluzionando il modo in cui i consumatori acquistano i beni di lusso. Questo nuovo approccio consente lo scambio sicuro di dati finanziari tra i consumatori e i servizi di terze parti, aprendo nuove opportunità per i marchi e trasformando il comportamento di acquisto dei consumatori nel settore.

 

Quali sono i vantaggi dell’Open Banking?

  • Personalizzazione dell’esperienza di acquisto: l’Open Banking consente ai consumatori di condividere i propri dati finanziari con terze parti fidate, come applicazioni di gestione del budget o aggregatori finanziari. I marchi possono sfruttare questi dati per comprendere le preferenze individuali e le abitudini di acquisto dei loro clienti, consentendo loro di personalizzare l’esperienza di acquisto. Ad esempio, una casa di moda potrebbe suggerire articoli esclusivi in base alle preferenze di stile di un cliente, o un gioielliere potrebbe consigliare pezzi da collezione in base agli acquisti precedenti.
  • Offerta di servizi finanziari integrati: alcuni marchi hanno già iniziato a esplorare i servizi finanziari integrati nella loro offerta, sfruttando l’Open Banking. Ad esempio, un marchio di orologi di lusso potrebbe offrire servizi di finanziamento per facilitare l’acquisto di un orologio di alta gamma, collegandosi ai dati finanziari del cliente per valutare la sua capacità di rimborso. In questo modo, l’Open Banking consente ai marchi di offrire soluzioni finanziarie personalizzate e flessibili, ampliando la loro potenziale base di clienti.
  • Miglioramento della trasparenza e della fiducia: l’Open Banking promuove la trasparenza consentendo ai consumatori di accedere facilmente alle proprie informazioni finanziarie e di condividerle in modo sicuro con soggetti fidati. Nel settore del lusso, questo può aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti dei marchi. Ad esempio, una Maison di lusso potrebbe fornire informazioni dettagliate sull’origine e la fabbricazione dei suoi prodotti in modo trasparente, utilizzando i dati finanziari per dimostrare l’autenticità e la tracciabilità degli articoli.

Grazie all’Open Banking, il cliente non è più un intermediario. Il processo è semplificato: quando effettua un acquisto, riceve un SMS direttamente sul cellulare e si collega alla sua applicazione bancaria per analizzare i suoi dati in tutta sicurezza. Non è più necessario fornire la prova della propria affidabilità creditizia, perché il punteggio di credito è immediatamente disponibile. L’Open Banking compensa efficacemente la soggettività umana, rendendo la decisione totalmente oggettiva. L’algoritmo analizza la situazione di solvibilità del cliente attraverso la gestione dei suoi conti. Questa innovazione mira a fornire maggiore protezione e sicurezza agli utenti, dando loro la possibilità di controllare i propri dati.

 

  1. PAGAMENTO BIOMETRICO: UNA TENDENZA EMERGENTE CHE STA RIVOLUZIONANDO L’ESPERIENZA DI ACQUISTO

Pagare con il palmo della mano? Il 17 gennaio 2023 Ingenico, leader mondiale nelle soluzioni di accettazione dei pagamenti, e Fujitsu Frontech North America (FFNA) hanno annunciato la soluzione di pagamento biometrica più sicura e accurata al mondo: l’identificazione della vena del palmo della mano. L’obiettivo di Ingenico è quello di eliminare le lunghe code alle casse, garantendo al contempo la sicurezza delle transazioni.

Alla cassa, i clienti devono semplicemente tenere la mano a meno di 10 centimetri dal terminale di pagamento, che è dotato di uno scanner. Un processo che Michel Léger, EVP di Ingenico, descrive come il più sicuro: “Il palmo della mano è l’elemento più sicuro dal punto di vista biometrico, prima dell’iride, delle vene del dito o dell’impronta digitale“.

Con un terzo dei terminali di pagamento del mondo, Ingenico sta raccogliendo la sfida e i primi test saranno effettuati quest’anno in Nord America. Quando sarà disponibile il pagamento biometrico in Europa?

 

CONCLUSIONE

Nel 2023 assistiamo a una trasformazione dinamica dei pagamenti nella vendita al dettaglio. I progressi tecnologici hanno radicalmente ridisegnato il modo in cui i consumatori interagiscono con i processi di pagamento, concentrandosi su velocità, sicurezza e personalizzazione. Metodi fortemente incentrati sulla Gen-Z come i pagamenti senza contatto, i pagamenti mobili e la biometria hanno guadagnato popolarità, offrendo alternative ai pagamenti tradizionali. La perfetta integrazione tra i canali online e offline, supportata dall’intelligenza artificiale e dagli assistenti virtuali, ha permesso un’esperienza di acquisto più fluida.

Anticipando le nuove esigenze dei clienti e abbracciando queste innovative tendenze di pagamento, i retailer possono rafforzare le relazioni con i clienti, migliorare i tassi di conversione e offrire esperienze di acquisto più piacevoli. Con l’avanzare dei progressi tecnologici, si prevede che il panorama dei pagamenti al dettaglio continuerà a evolversi, ponendo la soddisfazione e le preferenze dei consumatori al centro degli sviluppi futuri.

 

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Offerta, prezzo, pagamento e consegna : 4 fattori chiave di successo per l e-commerce b2b

Nel nostro primo articolo abbiamo analizzato le sfide della customer experience e della fidelizzazione per le aziende del settore retail e del lusso che svolgono attività di e-commerce B2B. Ora passiamo alle specificità delle strategie di offerta, prezzo, pagamento e consegna: 4 elementi da tenere in considerazione per distinguersi in un ambiente sempre più competitivo.

 

La gestion de l’offre

De par sa clientèle, la gestion de l’offre dans le cadre d’une activité e-commerce B2B présente plusieurs spécificités. Les e-commerçants doivent par exemple s’assurer de disposer d’un niveau de stock suffisant pour honorer les importants volumes de commandes.

Les clients sont souvent à la recherche de solutions sur mesure ou de produits personnalisés pour leur permettre d’exprimer pleinement leur image de marque. Les entreprises disposent alors de plusieurs solutions pour répondre à ce besoin de personnalisation depuis leur site e-commerce.

  • Cela peut se traduire par offrir la possibilité à un prospect de demander une démonstration d’une prestation, d’un service ou d’une solution clé en main depuis son site e-commerce B2B. JOOR, la plateforme qui connecte plus de 2.000 marques et 190.000 boutiques, grands magasins, e-commerce et concept stores, propose notamment cette fonctionnalité.

 

  • La personnalisation d’un produit peut quant à elle s’effectuer via l’élaboration d’un devis en ligne comme sur le site e-commerce. La réalisation d’un devis ou d’une démonstration demande davantage d’investissement, tant de la part du client que de la part de l’entreprise qui doit s’assurer de la qualité du formulaire et du suivi de la demande pour être en mesure d’apporter une solution qui réponde en tout point aux attentes du client et ce, dans les délais impartis.

 

  • Une autre solution, plus rapide, consiste à proposer au client de personnaliser son article directement en ligne, comme c’est le cas de Packhelp qui propose un service de personnalisation de packaging.

 

Il peut être rassurant pour l’entreprise cliente d’avoir la possibilité de commander un ou plusieurs échantillons afin de s’assurer que le produit corresponde à ses attentes et besoins avant de finaliser la commande. Cette fonctionnalité peut notamment s’observer sur le site Nona Source : la plateforme de revente de matières issues des Maisons du groupe LVMH.

 

Enfin, certaines entreprises étant à un stade avancé de leur transformation digitale décident d’aller un pas plus loin en s’ouvrant au modèle des marketplaces. C’est le cas du grand groupe français L’Oréal qui a lancé sa plateforme B2B L’Oréal Partner Shop en 2020. Grâce à cette dernière, les professionnels de la beauté ont la possibilité de s’approvisionner en produits du groupe mais également de s’inscrire à des formations et des webinars en ligne. Ce modèle présente de multiples avantages comme la diversification de la clientèle, l’augmentation du taux de fidélisation grâce à une simplification du processus d’achat, et l’augmentation de la marge.

Ainsi, afin d’optimiser la gestion de l’offre dans le cadre d’une activité e-commerce B2B, il est donc nécessaire de se doter d’une solution qui permet l’optimisation des stocks, des démonstrations et des devis. Aussi, il peut s’avérer stratégique de s’ouvrir au modèle des marketplaces pour cibler un nouveau marché et améliorer l’expérience client grâce à une centralisation de l’offre.

 

 

La gestion des prix 

Un autre aspect primordial de la stratégie de l’offre réside dans la gestion des prix et remises, qui diffère également de celle que l’on retrouve habituellement dans le e-commerce B2C. En effet, dans le secteur B2B, les prix reposent sur une logique de cascade et les tarifs appliqués dépendent des facteurs suivants :

  • Des contrats négociés entre les entreprises qui donnent lieu à une remise fournisseur particulière
  • Du volume de commande : en général plus la quantité commandée est importante, plus le prix unitaire diminue. Cette stratégie peut notamment s’observer sur le site Packhelp, déjà cité plus haut.

Pour appliquer une stratégie prix adaptée aux spécificités du B2B, il est donc essentiel de s’assurer que la solution ou plateforme e-commerce choisie soit en mesure de répondre aux besoins liés à une stratégie de prix en cascade.

 

Les moyens de paiement 

Les méthodes les les plus utilisées dans le cadre des activités B2B sont les suivantes :

  • Le virement bancaire reste le plus commun puisqu’il représente plus de 80% des flux en France4. Il est aujourd’hui considéré comme le plus avantageux et le plus sécurisé pour les entreprises.
  • Le paiement classique par carte bancaire est lui aussi répandu, mais davantage privilégié par les TPE et PME pour de faibles montants.
  • Enfin, le paiement par chèque reste toujours utilisé par une certaine partie des entreprises.
  • A cela s’ajoutent les nouvelles plateformes digitales de paiement en ligne qui permettent aux entreprises d’accéder directement à leur facture et de gérer un portefeuille numérique. En outre, le processus d’achat B2B est également caractérisé par la possibilité du paiement par échelonnage, qui permet une meilleure flexibilité pour la gestion de trésorerie du client. Des solutions dédiées à ce type de paiement voient ainsi le jour telles que Mondu.

 

Les méthodes de livraison 

Contrairement au e-commerce B2C où la commande est livrée en un seul et même point, le e-commerce B2B offre la possibilité à ses clients de choisir plusieurs adresses de livraison en fonction des produits commandés. Par exemple, qu’il s’agisse de produits pour le siège, un entrepôt ou encore une boutique, les adresses de livraison ne seront pas identiques. Ainsi, la plateforme doit pouvoir s’adapter à ces nouveaux besoins et à offrir un suivi adéquat pour les différents parcours.

Enfin, tout comme les clients B2C, les acheteurs B2B accordent de plus en plus d’importance au respect de l’environnement, les plateformes ont donc été contraintes de s’adapter. Dans le luxe et le retail, la transparence de la chaîne d’approvisionnement nécessite de repenser les expéditions : à la fois en termes de packaging mais aussi dans le choix des partenaires de transport. De nombreuses plateformes B2B évoluant dans ces secteurs proposent ainsi des packagings éco-responsables et des options de livraison vertes, comme Urby ou encore VertChezNous.

 

Conclusion

L’offre sur-mesure, la stratégie de prix en cascade, les services de paiement et de livraison en accord avec les attentes des clients B2B sont bien plus que de simples spécificités : ils représentent de véritables facteurs clés de réussite pour les entreprises du luxe et du retail souhaitant lancer ou développer leur activité e-commerce B2B.

 

Adone Conseil vous aide à répondre aux enjeux de votre activité B2B, qu’il s’agisse du choix de votre future plateforme e-commerce, de l’implémentation de cette dernière, et bien plus encore ! 

E-commerce e CSR: come conciliare crescita e sostenibilità

L’e-commerce si è affermato durante l’emergenza sanitaria come un canale essenziale per le aziende, con una crescita dell’8,5% nel 2020 rispetto al 2019. Inoltre, sempre più francesi ordinano online, con quasi 42 milioni di acquirenti online nel 2021, pari a 129 miliardi di euro di vendite.

 

Allo stesso tempo, sono cresciute le preoccupazioni per le conseguenze negative del commercio elettronico. Da un lato, i consumatori sono sempre più consapevoli dell’impatto dei loro acquisti online sull’ambiente e sulla società e prediligono le aziende che dimostrano responsabilità offrendo alternative sostenibili. Dall’altro lato, la responsabilità sociale d’impresa è considerata una priorità per il 90% dei siti di e-commerce, che aumentano costantemente i propri investimenti in questo settore, come dimostra la Carta per la riduzione dell’impatto ambientale del commercio online.

 

Si moltiplicano quindi le iniziative a favore della responsabilità sociale d’impresa in rete per un consumo più consapevole.  D’ora in poi, la RSI si troverà lungo tutta la catena del valore: dalla fabbricazione del prodotto, al marketing, passando per la preparazione dell’ordine, la consegna e infine la seconda vita.

 

Uno sguardo a 5 modi per conciliare e-commerce e CSR, con casi concreti di utilizzo da parte di alcuni grandi nomi della moda e del lusso.

 

  1. TRACCIABILITÀ DEL PRODOTTO

Ogni percorso cliente inizia con il riconoscimento di un bisogno e la ricerca di informazioni (leggi il nostro articolo sulle sfide della tracciabilità attraverso il ciclo di vita di un diamante). Tuttavia, raccogliere informazioni sulla catena di approvvigionamento, dalle materie prime al prodotto finito, può essere complesso o addirittura impossibile per i consumatori che oggi pongono la trasparenza al centro delle loro preoccupazioni. Al di là della domanda dei consumatori, i marchi ritengono necessario questo lavoro a causa delle normative che vengono gradualmente introdotte a livello francese ed europeo. È il caso, ad esempio, della legge “anti-spreco per un’economia circolare”, nota come AGEC, che impone alle aziende di rivedere i propri metodi di produzione e di essere pienamente consapevoli dei propri approvvigionamenti per poter controllare in futuro il riciclo dei propri prodotti.

 

In questo contesto, i siti web fungono sempre più spesso da relatori di informazioni e da vetrina per la tracciabilità. Da diversi anni Guerlain è impegnata in un processo di mappatura del ciclo di vita dei suoi prodotti. Da questo lavoro è nata Bee Respect, una piattaforma di trasparenza e tracciabilità progettata in collaborazione con la società Product DNA. Accessibile tramite il sito guerlain.com, vengono rivelate informazioni essenziali come l’origine delle materie prime, gli ingredienti utilizzati nonché gli elementi del packaging, i luoghi di produzione e l’impronta di carbonio, per consentire ai consumatori di effettuare acquisti consapevoli e trasformarli così in “consumatori attivi”.

 

Altri attori, come la start-up Fairly Made, stanno affrontando l’industria tessile, notoriamente la più inquinante, collaborando con i maggiori gruppi francesi (LVMH, Galeries Lafayette o SMCP) per la tracciabilità lungo tutta la catena del valore.

 

  1. PAGAMENTI E DONAZIONI

Sebbene la maggior parte delle iniziative online riguardi l’aspetto ambientale della RSI, anche l’aspetto sociale trova il suo spazio sul web. Conosciuto come “e-commerce solidale”, le donazioni online al momento del pagamento consentono di sostenere una causa durante gli acquisti online, rendendo la filantropia più accessibile che mai. Nel 2021 sono state contate 2,14 miliardi di transazioni online: se ognuna di queste transazioni avesse generato anche solo 5 centesimi di donazione, si sarebbero potuti raccogliere più di 107 milioni di euro.

 

Esistono diversi modi per utilizzare il canale digitale per raccogliere donazioni. Negli Stati Uniti, iGive offre ai suoi membri la possibilità di donare gratuitamente una percentuale del prezzo d’acquisto (dallo 0,6% al 26%) a un ente di beneficenza di loro scelta. Di fatto, i 919 rivenditori online che partecipano al programma iGive, tra cui i giganti Best Buy, Amazon, eBay e Home Depot, pagano l’importo della donazione in base alla percentuale scelta. Sebbene la pratica delle donazioni online sia più diffusa al di là dell’Atlantico, sta guadagnando terreno in Francia. La soluzione microDON offre ai consumatori l’opportunità di arrotondare i loro pagamenti a favore di un ente benefico quando pagano i loro acquisti in negozio o online. Con 145 milioni di donazioni effettuate e 1.600 associazioni sostenute, è la principale piattaforma di donazione cross-channel per gli operatori del retail. Aziende come H&M propongono di fare una donazione alla fine del tunnel dello shopping a un’associazione benefica preselezionata, che sarà poi corrisposta dal marchio stesso; un altro modo per promuovere l’altruismo in un contesto commerciale.

 

  1. IMBALLAGGIO RIUTILIZZABILE

“Circa il 25% degli 8,3 miliardi di tonnellate di plastica prodotti tra il 1950 e il 2015 (equivalenti al peso di 822.000 torri Eiffel o di 80 milioni di balene) proviene da imballaggi, e solo il 14% di questo volume globale sarà riciclato; circa il 24% del volume delle spedizioni nella catena di approvvigionamento globale contiene… il vuoto”.

 

L’afflusso di imballaggi in cartone e plastica è quindi diventato una vera e propria sfida per gli e-tailer. In Francia, il numero di pacchi distribuiti ed esportati ammonta a oltre un miliardo all’anno. 9 aziende su 10 ritengono che il tema dell’imballaggio diventerà sempre più importante nel prossimo futuro.

 

È questo il caso di Clarins, che ha collaborato con la start-up francese Hipli, pioniera nella progettazione di packaging riutilizzabili, per effettuare un’operazione di test e apprendimento con i membri del suo programma fedeltà. I prodotti sono stati inseriti in buste flessibili, prodotte in Europa, che potevano essere piegate e rispedite al mittente grazie a un sistema integrato di preaffrancatura, fino a 100 volte. Secondo Hipli, 100 pacchi riutilizzati ridurrebbero i rifiuti domestici di circa 25 chili e l’impronta di carbonio del 77%. Attualmente in fase di test, l’azienda intende migliorare il progetto prima di renderlo permanente. Oltre 350 marchi offrono già consegne con imballaggi Hipli, tra cui showroomprivé.com e Cdiscount.

 

  1. CONSEGNA VERDE

Con il 10% delle emissioni di gas serra, il trasporto merci è uno dei principali responsabili del riscaldamento globale. Questa cifra non è destinata a diminuire nel prossimo futuro, dato che si prevede che le emissioni di gas serra prodotte dal trasporto merci quadruplicheranno tra il 2010 e il 2053. Oltre al considerevole aumento del numero di ordini, il commercio elettronico è fonte di flussi irregolari e imprevedibili che ostacolano l’ottimizzazione dei mezzi di trasporto, a maggior ragione se si considerano metodi di consegna ultraveloci come la consegna in 24 ore offerta da Amazon nell’ambito del suo servizio Prime. Il tasso di restituzione, dal 20 al 30% nel commercio elettronico rispetto al 10% nel commercio fisico, non fa che accentuare la pressione che il trasporto esercita sull’ambiente.

 

A fronte di questa situazione, le aziende di trasporto stanno intensificando gli sforzi per offrire alternative più ecologiche. È il caso di DHL, che si è posta l’obiettivo di “zero emissioni” entro il 2050. Nell’ambito di questo programma, la società tedesca di consegna pacchi sta costruendo una flotta “verde” da diversi anni. Nel 2021 ha investito 3 milioni di euro per acquistare 74 veicoli elettrici in Francia. Possiede inoltre un gran numero di biciclette, in particolare a due e tre ruote, utilizzate per le consegne dell'”ultimo chilometro”, che sono considerate le più inquinanti. DHL sfrutta l’innovazione anche per aiutare l’ambiente: in collaborazione con la start-up tedesca Greenplan, ha creato un algoritmo di pianificazione e ottimizzazione dei percorsi per ridurre le emissioni di CO2. In Francia, altre soluzioni come la consegna collaborativa tra vicini, in collaborazione con la start-up Pick me, o il sistema SwipeBox di armadietti locali, permettono di passare a metodi di consegna più rispettosi dell’ambiente.

 

  1. ECONOMIA CIRCOLARE

Piattaforme a noleggio o di seconda mano… Le iniziative a favore dell’economia circolare abbondano da tutte le parti. Si prevede che il mercato globale dell’usato crescerà del 15-20% all’anno nei prossimi 5 anni. Mentre il 70% dei francesi continua a preferire i siti e le applicazioni di vendita tra privati, come Vinted, per effettuare questo tipo di acquisto, il 31% preferisce i siti specializzati in beni di seconda mano, come BackMarket, e il 28% i rivenditori tradizionali aperti all’economia circolare.

 

A questo proposito, il marchio Maje ha lanciato il noleggio nel 2021 e l’usato nel 2022 attraverso il programma “Dream Tomorrow”, che mira a limitare l’impatto dell’attività del marchio sull’ambiente. Nel contesto del noleggio, l’obiettivo è quello di offrire i capi più belli, come abiti da cerimonia o abiti da festa, delle collezioni attuali o delle stagioni precedenti attraverso uno spazio dedicato sul sito web. A coloro che denunciano gli effetti nocivi del noleggio sull’ambiente, il marchio assicura che tutti gli abiti noleggiati vengono puliti da un servizio di lavaggio a secco eco-responsabile che utilizza imballaggi riutilizzabili. Per quanto riguarda gli abiti di seconda mano, il marchio offre alla sua comunità la possibilità di vendere i vecchi capi in cambio di buoni da utilizzare nella boutique o sul sito web dedicato agli abiti di seconda mano.

Il “pre-loved” è anch’esso in crescita tra i marchi del lusso. È il caso di Gucci, che si è distinto nel 2021 con il lancio del suo e-concept store “Vault”. Questo spazio unico offre pezzi vintage di Gucci, raccolti dagli archivisti della Maison presso privati e collezionisti di tutto il mondo, che vengono poi ricondizionati e talvolta anche personalizzati. Un “armadio digitale di curiosità, dove passato, presente e futuro si intrecciano”, secondo la Maison italiana.

 

CONCLUSIONE

La responsabilità sociale delle imprese riguarda tutti gli aspetti della vendita al dettaglio, dal prêt-à-porter ai cosmetici, dal fast fashion all’industria del lusso. Il commercio elettronico ha rimescolato le carte dei nostri modelli di consumo e delle nostre aspirazioni dalla crisi degli anni Ottanta. I marchi hanno dovuto adattarsi alle nuove sfide sociali e ambientali che si trovano ad affrontare e sono fiorite iniziative eco-responsabili.  Alcune, come le microdonazioni, possono essere attuate in modo relativamente semplice e veloce, mentre altre, come la tracciabilità, sono più complesse e costose da implementare.

 

Adone Conseil pone le questioni di RSI al centro delle sue preoccupazioni (scopri la nostra politica di RSI). A questo proposito, l’impegno dell’azienda è stato premiato dalla certificazione Eco-Vadis, che valuta la qualità dell’integrazione della RSI nelle aziende, e il nostro Comitato RSI lavora ogni giorno per garantire che Adone prosperi con un impatto positivo.

 

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RFID: la fine del codice a barre nel back office della vendita al dettaglio?

Tra le tecnologie che hanno fatto parlare di sé negli ultimi anni, non può mancare il sistema RFID. L’RFID sta diventando sempre più popolare nei negozi di lusso. Ma lo sapevate che in origine era installato nel back office? Ecco uno sguardo al potere dell’RFID nel back office del commercio al dettaglio.

RFID: PIÙ DI UN SEMPLICE CODICE A BARRE CONNESSO

Il codice a barre non è stato di certo archiviato. Ha subito una mutazione, combinandosi con varie tecnologie avanzate per diventare una soluzione connessa: l’RFID. All’inizio era una soluzione solo per il back-office della vendita al dettaglio, poi è diventata sempre più importante per il front-office. Oggi questa tecnologia è comodamente installata in molti rivenditori di lusso, sia nel front office che nel back office.

 

Che significa RFID ? 

L’acronimo RFID sta per Radio Frequency Identification (identificazione a radiofrequenza) e comprende tutte le tecnologie che utilizzano le onde radio come mezzo di identificazione o riconoscimento, sia per gli oggetti che per le persone. Queste tecnologie consentono di raccogliere e memorizzare dati a distanza grazie alle onde radio emesse dai tag di marcatura.

Volete saperne di più? Leggete il nostro articolo dedicato alla storia della RFID. 

 

 

Leva per una maggiore produttività

 

IL RICEVIMENTO DELLE MERCI Il 

Tutto inizia nel reparto consegne e con il ricevimento della merce. In negozio, i magazzinieri ordinano le scatole di prodotti nel back office. Dotati di un lettore RFID portatile, scansionano una scatola e contano i prodotti in magazzino grazie alla lettura massiva dei chip RFID. Non devono più aprire le scatole, controllare l’identità di ogni prodotto e il suo numero. La tecnologia RFID significa la fine di vecchi processi che richiedono molto tempo e che a volte rischiano l’errore umano… 

 

Un inventario più in forma 

Fare l’inventario non è facile. Un tempo un’estenuante giornata per venditori e magazzinieri, oggi questo compito che prima era “ingrato” richiede solo… pochi minuti. Oggi i prodotti sono facilmente scansionati, identificati e contabilizzati grazie alla lettura “di massa” dei chip RFID. I rivenditori non devono più rivolgersi a società esterne per contare i pezzi uno per uno. Il guadagno è triplice: finanziario, di tempo e fisico.
Dal punto di vista fisico, venditori e magazzinieri ottimizzano il loro tempo nel back office e non devono più contorcersi per trovare un determinato prodotto. Che il prodotto sia conservato in cima allo scaffale o in fondo all’armadio, non perdono tempo a trovarlo e limitano il rischio di lesioni. In questo modo, l’azienda si inserisce in una dinamica HSSE (Health, Safety, Security and Environment), ponendo la buona salute dei propri dipendenti al centro della propria strategia. La RFID è quindi un vero e proprio valore aggiunto, perché l’inventario non è più sinonimo di sofferenza, ma di produttività e performance.

  

Prodotti localizzati e monitorati

Nel reparto vendite e nel back office, il negozio diventa più autonomo. L’installazione di antenne RFID consente al personale di vendita e ai magazzinieri (tramite un sistema smartphone collegato o il computer del negozio) di conoscere il numero esatto di prodotti presenti in negozio e in magazzino, nonché la loro posizione. Il cliente deve solo chiedere: l’assistente alle vendite ha la risposta in tasca.
Inoltre, alcuni sistemi RFID localizzano ogni prodotto nello spazio, sia sul retro che sul davanti. Con un semplice colpo d’occhio, l’assistente di vendita accompagna il cliente nell’area giusta o si allontana per un minuto per andare a prendere il prodotto sul retro, per la gioia del cliente. Ciò consente di risparmiare molto tempo in un mondo in cui il tempo è talvolta nemico dei clienti che hanno fretta…

 

Dietro  le quinte : RFID per le prestazioni

La tecnologia RFID apre le porte a sistemi connessi, in un contesto omnicanale rafforzato: un cliente può ordinare online, venire a ritirare il suo prodotto in negozio…. La RFID contribuisce a migliorare l’accuratezza degli stock, aumentando la frequenza degli inventari, rilevando in tempo reale la presenza di un prodotto in magazzino, ecc.

 

Prima di aprire il negozio

Come abbiamo visto in precedenza, per gestire e conoscere le proprie scorte bastano pochi minuti. Ogni mattina, la regolazione dei livelli di stock avviene in un colpo d’occhio. L’arrivo dell’RFID fa risparmiare tempo e garantisce un aumento della produttività, per un rendimento ancora maggiore in negozio.

 

 

 Da guardia del corpo a consulente marketing

 

La fine delle differenze inventarial

Grazie all’implementazione di un chip o di un’etichetta RFID, le differenze inventariali possono essere ridotte al minimo. Per molti un cruccio, le differenze inventariali sono semplicemente un prodotto scomparso dal negozio o dal magazzino. I chip RFID cambiano le carte in tavola. Segnalano immediatamente a terzi un movimento non autorizzato. Il percorso del prodotto sfortunatamente perso diventa tracciabile. Se è caduto dietro uno scaffale, viene immediatamente individuato. Se aggiungiamo che è possibile nascondere i tag RFID nelle fodere, il distacco inspiegabile di un prodotto diventa impossibile… Rafforzando le capacità di sicurezza del prodotto a lungo termine.

 

Optimizzazione dei viaggi con le antenne RFID

Le antenne RFID, posizionate all’ingresso dei magazzini e in tutto il negozio, sono più che semplici messaggeri. Come degli instancabili segugi, sono in grado di tracciare il percorso dei prodotti per diversi giorni. Da un negozio all’altro, da un negozio all’altro… Niente sfugge al loro controllo.
Una manna per molti rivenditori, che possono analizzare il percorso del personale di vendita e ottimizzarne gli spostamenti. Il prodotto più importante è conservato nel retro del back office? I clienti maneggiano i prodotti troppo spesso e perché? Gli addetti alle vendite si spostano continuamente tra il magazzino e il negozio per un singolo prodotto? L’analisi di questi movimenti è un’opportunità per ottimizzare le vendite, oltre che per ottimizzare i movimenti del personale di vendita nel negozio.

 

Conclusione

L’RFID ha molte facce. Nel back office della vendita al dettaglio, la tecnologia RFID traccia il prodotto e ne ottimizza la vendita non appena arriva al punto di consegna. Se il prodotto non è disponibile in magazzino, lo saprete. Se il prodotto viene spostato un po’ troppo spesso su base giornaliera e i venditori e i magazzinieri lo maneggiano troppo, lo saprete. Collegati a una rete omnicanale, i venditori, i magazzinieri e la sede centrale conoscono meglio il percorso dei loro prodotti. In ultima analisi, l’uso diffuso dei chip RFID promette una struttura di inventario connessa che non ha nulla da invidiare a quella attuale. Più che una semplice tendenza, l’RFID è il futuro degli inventari autonomi, di un’organizzazione connessa e di un negozio intelligente.

 

 

L’RFID a caccia delle imitazioni 

Con l’RFID, presto sarà la fine delle imitazioni! Il produttore di piumini di lusso Moncler lo sa bene. Dal 2016 e dalla sua collezione primavera-estate, il marchio ha integrato i tag RFID nei suoi piumini. Le informazioni vengono memorizzate su una blockchain sicura, consentendo l’identificazione (e la certificazione) immediata del prodotto.


RFID e lusso offrono la prospettiva di un mondo ancora più trasparente e autentico dei suoi prodotti.

 

 

 

Adone Conseil vi supporta nell’implementare le vostre soluzioni RFID.

I Do’s & i Don’ts delle Website Factories

Da qualche anno i progetti mondiali di razionalizzazione della produzione dei siti web sono in piena espansione. L’ambizione iniziale è accattivante e piena di significato: ottimizzare la produzione e la manutenzione dei siti web grazie a una strategia che possa essere applicata a livello mondiale per diversi marchi della stessa azienda. L’obiettivo è ridurre il numero di partner, tagliare i costi di sviluppo e manutenzione e favorire al contempo l’allineamento dell’immagine del marchio, dimostrando agilità nella gestione e negli aggiornamenti dei contenuti.

 

I DO’S

Ecco i nostri 5 consigli chiave da seguire:

  1. Pensare al “futuro”: scegliere delle soluzioni adatte alle ambizioni della marca a medio e lungo termine.
  2. Pensare «in grande» : l’architettura della Factory evolverà passo a passo con il tempo (nodi del sito, estensioni URL, retaggio delle pagine, write-over…)
  3. Dedicare del tempo all’inquadramento